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Il sito di baratto online asincrono per lo scambio, il riuso e il riutilizzo di oggetti usati, nonché banca del tempo.

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        Cos'è cose(in)utili?

        L'idea
        È maturata lentamente, in questi mesi. Ho letto la Decrescita felice, un libro che ha saputo esprimere a parole quello che già sentivo nei confronti del nostro stile di vita: siamo sempre più consumatori e produttori di rifiuti, siamo sempre più spinti ad acquistare oggetti che poi, dopo un po’, diventano vecchi e non ci interessano più.
        Sembra una cosa piccola nella vita di ognuno di noi, ma a livello globale ci sta sommergendo di rifiuti e sta creando inquinamento a non finire. Allora ho riflettuto: come possiamo decrescere in un luogo in cui è così difficile fare autoproduzione? Perché non trovare un modo per rimettere in circolo gli oggetti, per ridare loro una vita e una dignità?

        Me lo sono detta soprattutto dopo una giornata di pulizia totale del garage e un paio di viaggi in discarica con la macchina piena. Credo sia capitato a tutti: ho buttato via cose che non mi servivano più, o che mi ero resa conto di non usare da diversi anni, ma sono sicura che qualcun altro, magari anche qui vicino, va al supermercato a comprarle, quelle cose, mentre io le sto gettando via come rifiuti.
        Il periodo di benessere economico che ha preceduto questa crisi ci ha portati a dare poca importanza agli oggetti, a non riflettere più sul loro processo produttivo e su quale impatto ha avuto sull’ambiente, a non preoccuparci di quanto ancora “sopravvivranno” quando li butteremo via.

        Il progetto
        Come ovviare a tutto ciò?
        La risposta è semplice: un grande database dove ognuno abbia la possibilità di mettere a disposizione ciò che non usa più, e di scambiarlo con qualcos’altro di cui invece ha bisogno. Un luogo in cui ogni “barattante” possa mostrare al resto della community gli oggetti che vuole cedere, e a sua volta visionare gli oggetti messi a disposizione da altri.

        Come fare?
        La mia idea è quella di assegnare un certo numero di crediti ad ogni oggetto, a discrezione di chi lo propone: chi cede l’oggetto guadagna il numero di crediti che ha stabilito, chi invece riceve l’oggetto cede i crediti al suo precedente proprietario. Il bello è che non esistono scambi di denaro, solo scambi di crediti, quindi solo chi mette a disposizione la propria roba può scambiarla con quella degli altri.

        E chi non ha nulla da scambiare? Mette a disposizione il suo tempo e in questo modo guadagna crediti!
        Il concetto è un po’ simile a quello della Banca del Tempo: un’ora del mio tempo ha lo stesso valore di un’ora del tempo di chiunque altro, qualunque competenza decida di mettere a disposizione, che sia sistemare un PC, o imbiancare una parete, portare a spasso un cane, offrire una consulenza tecnica o cucinare una torta.
        Può nascere così un circuito in cui gli oggetti riprendono a circolare e avere un’utilità, in cui il tempo di persone che magari in questo periodo di crisi sono rimaste “a spasso” può di nuovo avere un valore che - sebbene non monetario - permette loro di accedere alla possibilità di scambiarlo con altre prestazioni di tempo o con oggetti.

        Se vuoi sapere come tutto ciò ha preso forma, leggi il mio blog!

        © 2024 cose(in)utili